Giovanni Falzone: tromba, composizioni
Bruno Angelini: pianoforte
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Tracklist:
1. Mari (G. Falzone)
2. Salto Nel Vuoto (G. Falzone)
3. Maschere (G. Falzone)
4. Pineyurinoli (G. Falzone)
5. Terra (G. Falzone)
6. Wizard (G. Falzone)
7. Guardando Il Lago (G. Falzone)
8. Jean Cocteau (G. Falzone)
9. Primavera, 18 marzo (G. Falzone)
Ecco un disco , uscito su etichetta abeat records (2011), che si ascolta e che evoca atmosfere; trasporta in luoghi e dimensioni da fiaba, a volte surreali, a volte rarefatte, contraddistinto da una forte vena lirica, quella delle composizioni di Giovanni Falzone, la cui voce sa essere morbida, suadente, evocativa, giocosa, energica, sorprendente, fantasiosa, e molto altro ancora, affiancato, in questo progetto dal pianista francese di origini italiane Bruno Angelini, musicista a sua volta altamente accreditato.
I due musicisti che collaborano da anni hanno maturato una solida complicità e un singolare affiatamento musicale, che è evidente in questo progetto acustico in duo, in cui l’interplay gioca un ruolo fondamentale e richiede un ascolto e una chiarezza d’intenti e creatività che solo due menti aperte e libere e in sintonia possono avere. Falzone e Angelini, man mano che si snodano i nove brani della tracklist, ognuno dei quai è una perla compositiva di Falzone, danno prova di autenticità e sensibilità nell’esprimersi affrontando riferimenti colti, jazzistici e classici con una modernità avvincente. Il progetto viene arricchito, in alcune istanze dagli “human effects” di Giovanni Falzone che danno un importante contributo emotivo e di colore al progetto.
Il titolo, Songs, deriva dal fatto che il progetto punta in maniera diretta alla forma della canzone. Splendide tutte le composizioni, ma cito in particolare Mari, primo brano della tracklist, Maschere, e Primavera, 18 marzo, che a mio avviso sono dei veri e propri capolavori.
Un disco da acquistare e da ascoltare e riascoltare, evocativo, raffinato e carico di slancio ed emozioni.
Recensione a cura di: Eva Simontacchi
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