27.9.2012 - Intervista a Joel Holmes

Joel Holmes
picture by Antonella Cappo
Intervista con Joel Holmes
Blues House Milano, 27 settembre 2012
Di: Eva Simontacchi
Fotografie: Antonella Cappo

Joel Holmes

Pianista e compositore con all’attivo vari premi e riconoscimenti, tour internazionali e una grammy nomination. Joel Holmes si è formato presso la prestigiosa Baltimore School for the Arts e presso il Peabody Conservatory of Music presso l’Università John Hopkins.

A 29 anni di età, Joel Holmes ha un’intensa carriera in ambito musicale che include varie onorificenze inclusa una medaglia d’oro assegnata dal NAACP per il Concorso in the Act-so, un premio assegnatogli dal Maryland State Arts Council per il jazz strumentale e una menzione d’onore per il Concorso John Lennon Songwriting Competition.

Si è esibito su molti prestigiosi palchi internazionali dall’USA all’Europa, dall’Asia all’America Latina, con grandi artisti quali Roy Hargrove e la cantante Nnenna Freelon.

Eva Simontacchi interviews Joel Holmes
I suoi due album, “Eternal Vision” e “African Skies” hanno ricevuto 3 grammy nominations nel 2010, e Joel Holmes dichiara: “La mia musica è un’espressione diretta frutto di influenze musicali, libertà spirituale e interpretazione personale”. Joel Holmes ha un repertorio di oltre 300 brani ed è dotato di una versatilità che gli permette di esprimersi in vari stili che spaziano dal jazz tradizionale, al contemporary, al gospel, R&B, soul, hip hop, neo soul, funk, classico e pop.


Intervista:

E.S.: Potresti parlarci dei tuoi progetti? Questa sera hai suonato con due musicisti italiani, ma penso tu abbia parecchie situazioni diverse in questo tour.

J.H.: Attualmente ho due progetti. Il primo si intitola “Eternal Vision”, del 2005, e il secondo “African Skies”, del 2009. Ora ho un nuovo progetto con un amico romano, Gianluca Lusi. E’ un sassofonista, e abbiamo realizzato un progetto in duo, intitolato “Loose”, con Gianluca Lusi e Joel Holmes, su etichetta Toschi Records, che esce alla fine di settembre. Il mese prossimo avremo concerti a Roma: il 15 ottobre all’Alexanderplatz, il 16 da Gregory’s e il 17 presso l’Ambasciata Svizzera.

E.S.: Con che formazioni suonerai in tour?

J.H.: In effetti l’intero tour è molto interessante. Sette settimane in Italia, e praticamente suono e lavoro in duo con persone che non ho mai incontrato prima, ma si tratta di musicisti che ho ascoltato e di cui apprezzo il talento: Nico Gori, Titta Nesti, lei è di Firenze. Ho incontrato molti musicisti…. Marco Valeri, per nominarne alcuni. La maggior parte dei musicisti sono toscani poiché il mio tour si svolge per la maggior parte in Toscana. Collaboro anche con Piero Borri, Walter Paoli, ci sono parecchi bravi musicisti in Toscana. Il tour termina a Roma con Gianluca Lusi.
Interview with Joel Holmes
E.S.: Sono certa tu stia sognando di far qualcosa che non hai ancora fatto.

J.H.: Bé, diciamo che questo tour è stato un divertente rischio da prendere: suonare con persone mai incontrate prima, e ogni concerto è diverso. Situazioni in duetto: pianista cantante, pianista sassofonista, piano trio, piano basso e batteria, situazioni di piano solo…. situazioni così diverse e disparate che mi rafforzano molto come musicista, ma che comportano un certo grado di sfida e di rischio poiché non hai l’opportunità di suonare con la band con cui sei affiatato e con cui continui a costruire. Devi essere fresco e nuovo ad ogni concerto: spirito diverso, vibrazioni diverse, “amici” diversi, e questo è interessante, mi piace!

E.S.: Certo, in questo caso non ti ripeti!


J.H.: Certo, non posso ripetermi. Suonerò a breve con Michela Lombardi, abbiamo vari concerti in programma, e avrò anche il concerto in trio a Firenze. Potete trovare tutto on line.
interview with Joel Holmes
E.S.: Dunque suonerai principalmente in Toscana.

J.H.: Si, la Toscana è la meta principale di questo Tour, che è una cosa nuova per me. Tutte questi posti e queste zone diverse della Toscana. E’ un luogo bellissimo, c’è bella gente, e la lingua è abbastanza facile per me da comprendere.

E.S.: Dunque riesci a capire qualcosa….

J.H.: Si, si!

E.S.: Ricordi qualcosa del tuo passato, un passo importante, qualcosa che è accaduto nella tua carriera che ti ha aperto la mente e che ha creato una differenza?


J.H.:
Direi che la cosa più importante è successa tre anni fa. Ma ho avuto tanti episodi di questo tipo nella vita. Ho sempre avuto un fuoco interiore, una spinta, a non fermarmi, ad andare avanti. Ma a un certo punto ho perso degli amici, sono morti. Uno dei miei amici, Bob Bowen, era un bassista, ed è mancato subito dopo il tour. E’ stato investito da un autobus mentre guidava la bicicletta. Aveva famiglia, aveva dei figli. Una storia triste. Lui ed io avevamo fatto un tour con l’Ambasciata Statunitense portando avanti programmi di scambio culturale con diverse popolazioni in paesi diversi. Quando morì, pensai di continuare a portare avanti questi programmi di scambio culturale sia per mezzo dell’Ambasciata, sia senza. All’inizio c’era in me la spinta ad essere un’artista, a farmi conoscere, ma ora per me il significato è più profondo: si tratta di avere uno scopo, e di spargere e diffondere la musica nel mondo. Anche Daniela D’Ercole, che ho incontrato a New York quest’anno, e con cui ho fatto un tour in Agosto, è mancata, colpita da un’auto mentre attraversava la strada all’uscita di un jazz club. Aveva solo 31 o 32 anni. Le morti di questi amici mi hanno fatto realizzare quanto importante e preziosa sia la vita, e lo scopo è fondamentale. Non solo per la musica, ma la musica è un veicolo potente per diffondere energia positiva, messaggi positivi, una maggior consapevolezza. La musica è un veicolo che ha il potere di cambiare le atmosfere, toccare le persone, ma anche permettermi di viaggiare, incontrare persone, avere questi momenti preziosi per parlare, scambiarsi informazioni spirituali. E’ bellissimo, e trovo ci sia molto più scopo e profondità in questo. A volte i guadagni non sono un gran chè, perché non sono inserito nel grande circuito, quello delle etichette discografiche, non che ci sia nulla di male in ciò, ma per quanto mi riguarda, ho uno scopo in ciò che porto avanti, e dunque viaggio facendo molta esperienza e vedo vite che cambiano inclusa la mia stessa vita. Ecco perché continuo ad andare dovunque il mondo mi chiami, e l’Italia mi ha chiamato, e sono felice di essere qui, di incontrare tante persone meravigliose, e ogni luogo è diverso. Sono felice di vivere questa avventura, e tutte le esperienze sono diverse. C’è molto talento qui, e non vedo l’ora di ritornare nel mese di marzo il prossimo anno.
Joel Holmes Trio
Joel Holmes Trio