illustrazione di Nadia Pazzaglia
Verso il Successo Pianificare il Proprio percorso professionale - di Sonia Giudici Le aree di intervento del coaching artistico® sono molte: - miglioramento delle performance attraverso tecniche corporee e mentali; - supporto nella individuazione e gestione delle proprie routine di studio e preparazione; - sviluppo delle capacità mnemoniche, di concentrazione, di gestione del tempo; - preparazione mentale per affrontare audizioni, provini e concorsi; - supporto nella gestione di critiche, rifiuti, performance traumatiche e ricadute negative della professione sulla vita personale; - coaching nella gestione delle relazioni con partner professionali
Oggi però vorrei concentrarmi su un’area importantissima che non abbiamo ancora affrontato: la pianificazione della propria carriera artistica.
Un interessante studio realizzato in Gran Bretagna, ha analizzato le principali caratteristiche psicologiche dei performers ed ha evidenziato - fra i vari aspetti - che in media sono persone più orientate che alla creatività che all’organizzazione e pianificazione (con alcune eccezioni significative sui ballerini). Da un lato il risultato non stupisce in quanto la creatività è strettamente legata all’arte, dall’altro va detto che si tratta di un risultato basato su un’analisi condotta su grandi numeri e quindi ci sono svariate eccezioni: alcuni miei clienti sono persone estremamente organizzate che pianificano regolarmente le loro attività. Tuttavia il dato è interessante perché porta a riflettere sul fatto che i performers, più di altri, hanno talvolta la necessità di essere guidati nel processo di pianificazione del proprio percorso professionale.
Facciamo un test veloce: Hai definito i vostri obiettivi per il 2008? e gli obiettivi da qui a 5 anni? Nella mia esperienza solo un 10% di voi avrà risposto di si. Se sei fra questo 10%, ti chiedo: Hai definito un piano d’azione per raggiungere i tuoi obiettivi?
Quando propongo queste riflessioni ai miei clienti, qualcuno mi risponde che l’importante è fare del proprio meglio, sviluppare le proprie abilità e poi i risultati arriveranno di conseguenza. Beh, sarebbe bello se le cose stessero davvero in questi termini, ma la realtà è che le cose non funzionano così. Se aspetti che la fortuna – o la persona giusta - si accorga di te, temo dovrai aspettare a lungo . Restare sulla breccia, sviluppare le proprie attività o diventare professionista non sono il risultato di buona volontà ed azioni casuali, sono il risultato di piani ben progettati. Non a caso nel mondo della musica pop esiste la figura dei producer: loro sono quelli che determinano il successo degli artisti facendo fare loro i passi giusti, al di là di quelle che possono essere le loro capacità artistiche. Nel mondo della musica classica, lirica, della recitazione o della danza queste figure non esistono se non ad altissimi livelli e quindi gli artisti devono farlo in autonomia e talvolta seppur molto dotati “si perdono” semplicemente per una carenza di pianificazione. Solitamente per spiegarlo ricorro a questa frase:
“Come puoi pretendere di arrivare dove vuoi se non hai deciso dove andare esattamente e come arrivarci?” Ad esempio, se decidi di andare a trovare un tuo amico a Roma, non ti basta desiderare di arrivare nella capitale. Devi procurare l’indirizzo preciso del tuo amico, devi decidere se ci arriverai in treno, in aereo o in macchina, e prima di partire devi aver programmato anche dei passaggi intermedi: l’aeroporto, la stazione o l’imbocco dell’autostrada. Questo comporterà anche il fatto di definire un piano d’azione: prenoterai il volo in agenzia o via internet? Quanto sei disposti a spendere? quali orari sceglierai?
Ora, se fai tutto questo per un’attività banale come andare a Roma perché mai non lo fai per ciò che più ti sta a cuore, ovvero la creazione del tuo successo artistico? Se in questo momento desideri il successo, ma non ti sei prefissato obiettivi precisi e non hai un piano d’azione sei un po’ come chi - volendo andare a trovare il suo amico romano - si limita a dire che vuole andare a Roma e comincia a camminare allontanandosi da casa. Con grande fortuna e molta fatica ci arriverà, ma quanto faciliterebbe le cose sapere come arrivarci?
Un antico detto cinese recita “Un lungo viaggio comincia sempre con un piccolo passo, ed è fatto da tanti piccoli passi nella giusta direzione”, la mia domanda è: hai programmato il tuo primo passo? E i piccoli passi che ti porteranno dove vuoi? Sai quale è la direzione che ti consentirà di arrivare più velocemente? Purtroppo per molti la risposta è no e questo fa perdere molto tempo e disperdere moltissime energie: ci si perde nel preparare audizioni e provini a ripetizione senza però sapere bene dove si sta andando. Invece di muoversi scompostamente, facendosi sentire da mille persone non sarebbe più utile puntare su alcune opportunità specifiche e farlo affilandosi le unghie e dotandosi di tutte le risorse possibili?
Dal momento che credo che il piano d’azione sia essenziale per ogni artista ti suggerisco di prenderti 2 ore di tranquillità e farlo entro la settimana. Alcuni miei vecchi clienti vengono da me ogni Gennaio per definire gli obiettivi dell’anno e rivedere quelli a 5 anni: seguendo il mio schema ci mettiamo circa 3 ore, ma i risultati sono molto buoni. Però, per cominciare ad avere qualche risultato non è strettamente necessario seguire uno schema e definire azioni molto specifiche come quando si lavora con un coach, puoi cominciare dalle basi anche da solo, l’importante è che tu lo faccia e che tu lo scriva. Mi servirebbe un’intera newsletter per spiegarti perché è importante scrivere i tuoi obiettivi, quindi non lo farò: fidati e fallo. Scrivi le risposte a queste domande: 1. dove vuoi essere fra 5 anni: qual’è il tuo obiettivo? 2. cosa devi fare quest’anno per avvicinarti all’obiettivo? 3. cosa ti serve per farlo: cosa hai già e cosa ti manca (a questa parte io dedico oltre un’ora con i miei clienti) 4. cosa puoi fare per ottenere ciò che ti manca e chi ti può aiutare in questo 5. quali sono le prime 3 azioni da fare per raggiungere l’obiettivo del 2008? 6. quando farai queste prime 3 azioni?
Anche in questo caso, gli esercizi che propongo nelle sessioni di coaching sono simili e allo stesso tempo diversi: quando utilizzo il sistema Mythoself spesso non serve nemmeno porre alcune di queste domande perché le risposte arrivano da sole….ma per lavorare da soli è bene cominciare da qua!
Sonia Giudici Coaching Artistico
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