Avete mai pensato a quanto la performance artistica sia simile, per molti aspetti, a quella sportiva? Ho scelto di partire da qui, da questa somiglianza, perché, mentre nello sport viene dedicato un significativo livello di attenzione alla preparazione mentale (esiste addirittura una branca della psicologia che si chiama “psicologia sportiva”), nel mondo dell’arte questa preziosa risorsa non viene sufficientemente sfruttata e valorizzata. Quindi ho pensato che, prima di accompagnarvi nel percorso verso la scoperta delle vostre potenzialità di preparazione mentale, con esercizi, tecniche e riflessioni, fosse essenziale invitarvi a valutare quanto importante sia questo aspetto nel determinare il successo nella vostra professione e nel consentirvi di vivere pienamente la vostra scelta di vita. Torniamo alle somiglianze fra arte e sport: certamente l’arte prevede un impegno intellettuale superiore ed implica uno speciale valore aggiunto dato dall’interpretazione, ma in ogni caaso esistono molte similarità. Innanzitutto, sia lo sport che l’arte e lo spettacolo si fondano sulla performance: tutto lo studio, la preparazione, la fatica ed il talento devono esprimersi in pochi minuti (un paio d’ore nel migliore dei casi) in cui l’atleta, l’artista o più in generale il performer devono dare il meglio e dimostrare il loro valore. Per l’artista, questo è vero sia che si tratti di un’esibizione vera e propria che di un’audizione o un provino. Questa è una differenza fondamentale nel confronto con altre professioni: mentre altri professionisti solitamente hanno modo di mostrare le loro qualità nel medio-lungo periodo, per l’artista tutto nasce e muore nel momento dell’esecuzione. Da questo dipende anche l’elevato livello d’ansia che accompagna le esibizioni: l’artista è consapevole del fatto che tutto si gioca in quel momento. Questa ansia è anche superiore a quella dello sportivo perché mentre tutti accettano il fatto che in una gara l’atleta possa non essere al meglio delle proprie possibilità, per un artista un’esecuzione mal riuscita può avere conseguenze molto negative. Un’altra similarità riguarda l’incertezza che caratterizza queste professioni: sia l’artista che l’atleta sanno che i loro successi potrebbero essere momentanei e transitori ed inoltre vivono una sorta di “schizofrenia economica”, ovvero la situazione in cui perseguire la propria passione può portare o ad un successo clamoroso accompagnato da una notevole agiatezza economica o alla necessità di fronteggiare continue ristrettezze finanziarie o gli alti e bassi dovuti alle alterne fortune delle proprie performance e dei propri ingaggi. L’incertezza più grande riguarda anche una domanda base che molti atleti ed artisti si pongono più spesso di quanto gli altri si immaginino: “E’ davvero questa la mia strada? Devo continuare o lasciar perdere?” So di diversi artisti che, pur essendo molto dotati, non hanno potuto dimostrarlo al mondo perché in un determinato momento della vita non hanno saputo dare la risposta giusta a questa domanda ed hanno lasciato tutto. La preparazione mentale - nonostante nel nostro Paese cominci solo ora ad essere considerata come una variabile importante – è un fattore determinante per gestire tutti gli aspetti legati alla performance ed a sviluppare la resistenza psicologica necessaria a convivere più serenamente con gli alti e bassi della professione. PERFORMANCE E PREPARAZIONE MENTALE
Pensiamo alla performance come ad un’automobile che viaggia su 4 ruote, diverse ma simili per i due ambiti che stiamo analizzando: AMBITO ARTISTICO AMBITO SPORTIVO 1. doti naturali 1. predisposizione fisica 2. preparazione tecnica 2. preparazione tecnica 3. abilità interpretativa 3. abilità strategica 4. preparazione mentale 4. preparazione mentale Per un cantante lirico, ad esempio, l’eccellenza richiede: le doti naturali, come la voce ad esempio; lo studio della tecnica che consente di governare ad esempio l’appoggio, le corde vocali e l’intonazione, l’emissione vocale e la proiezione del suono; l’abilità di interpretare coinvolgendo il pubblico sia con la voce che con la fisicità; la preparazione mentale che consente di salire sul palco senza ansia, concentrati e nella piena consapevolezza di ciò che accade nel proprio corpo e nella propria mente, la stessa preparazione che permette di non fare errori o di saper gestire serenamente quelli che dovessero verificarsi.
Ognuna delle 4 ruote è essenziale: - il talento e le doti naturali, se non supportati dallo studio e dalla preparazione tecnica, non bastano; - la preparazione tecnica non è sufficiente se non si è dotatati di talento e da un’abilità interpretativa tale da entrare in comunicazione con il pubblico; - essere bravi interpreti conta poco se non si ha un’adeguata preparazione tecnica; - tutte le precedenti caratteristiche vengono limitate se non addirittura vanificate se quando si sale sul palco si è in uno stato non funzionale e quindi non mentalmente preparati: ad esempio, se si è agitati, non concentrati, ansiosi e quindi non in controllo delle proprie abilità. Certamente si può percorrere qualche kilometro con 3 sole ruote, ma vorreste affrontare un viaggio in queste condizioni? Allo stesso modo vi chiedo: veramente pensate di poter affrontare il vostro percorso artistico con successo, senza la ruota della preparazione mentale? Prendo a prestito uno schema sviluppato per l’allenamento mentale per gli sportivi che propone questa equivalenza PERFORMANCE = (prepazione tecnica + doti naturali) x preparazione mentale Ovvero, nel mondo sportivo, la preparazione mentale è considerato un moltiplicatore delle doti innate e della preparazione tecnica. Secondo la rivista scientifica “British Journal of Sport Psicology “ la preparazione mentale può aumentare dal 50 al 95% la qualità della performance: Inoltre alcuni fra i principali campioni sportivi dichiarano di fare ricorso a tecniche mentali per favorire la performance: nel calcio, Ronaldino, Baggio, Signori ad esempio, nel golf uno dei più grandi campioni Tiger Woods, nel tennis quasi tutti i grandi campioni. Se così è nello sport, perché non dovrebbe esserlo nell’arte? La forza mentale può svilupparsi spontaneamente (molti grandi artisti hanno una capacità di concentrazione e gestione dell’ansia che qualcuno definisce anche se non del tutto correttamente innata), ma può anche essere sviluppata o aumentata con l’allenamento. Questo è quello che vi invito a fare nei prossimi mesi: leggete la newsletter e mettete in pratica ciò che leggerete. Se invece preferite un approccio più personalizzato, potete rivolgetevi ad un coach artistico che saprà accompagnarvi – velocemente – verso il vostro obiettivo. ESERCIZIO: IL TEST Ogni percorso parte dalla valutazione del punto in cui ci si trova, quindi il primo esercizio che ti propongo è un esercizio di auto-valutazione. Ti suggerirò di farlo ora e di nuovo fra qualche mese, per vedere se qualcosa è cambiato.
Dai una valutazione da 1 a 10 ai seguenti aspetti: DOMANDA VALUTAZIONE DA 1 A 10 Preparazione mentale e performance Sai controllare l’ansia prima della performance? Sai affrontare la performance senza farti influenzare da precedenti esperienze negative? Sai accettare il rifiuto ad un’audizione o ad un provino? Se durante una performance commetti un errore ti riprendi facilmente? Preparazione mentale e vita artistica Affronti con serenità i momenti in cui non hai impegni professionali? Sai superare le delusioni e le critiche senza lasciarti abbattere? Hai programmato le azioni da intraprendere nei prossimi 3 mesi? Riesci a bilanciare la tua professione e la tua vita personale/di coppia? Forza mentale Ti senti certo rispetto alla scelta di vita che hai compiuto? Il tuo giudizio di te stesso come artista è influenzato dai commenti esterni?
Alla prossima newsletter! Sonia Giudici “Armonia e Performance” sito web: COACHING ARTISTICO
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