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Recensione album di Roman Matin "Music For Electric Guitar" (7/2008)

Roman Matin CD

MUSIC FOR ELECTRIC GUITAR -  ROMAN MATIN
Recensione di  John Douglas
Traduzione: Eva Simontacchi

Tracklist

01 - Part 1 - Music Box - Part 2 - Incident
02 - Part 3 - Spiral
03 - Parts 4 - 6 - Rain - Bluebird - Toy Tune
04 - Part 7 - Tears In Heaven
05 - Parts 8 - 10 - Blues - Interlude - Breath
06 - Part 11 - Midnight
07 - Parts 12 - 16

Cliccare sui brani sottolineati in rosso per ascoltare gli audio file

Music For Electric Guitar” è il terzo album di Roman Matin, ed il primo disponibile per il pubblico americano ed europeo. Si tratta di un album per chitarra elettrica solista.
Lo stile unico del chitarrista russo è subito identificabile. Il chitarrista jazz Paul Metzke ha definito la musica di MatinUn eccellente approccio classico / compositivo  alla chitarra jazz”, e troviamo che si tratti di un’ottima descrizione.

Tutte le tracce presenti nella tracklist dell’album sono state composte da Roman, e sono brani molto originali; è come se Eric Satie avesse scritto le sue composizioni per chitarra elettrica solista. Non è sorprendente, infatti, che Anthony Coleman, esprimendosi sulla musica di Matin abbia detto: “E’ molto bella…. velata, e in un certo senso Satiesca”. Tecniche politonali e poliritmiche caratterizzano questo album. La chitarra ha il suono di una intera orchestra; la parte del basso si amalgama armoniosamente nella narrazione musicale, e costituisce una piattaforma elastica.


Questo lavoro può essere descritto come estremamente maturo per il giovane chitarrista. “Music For Electric Guitar” è lirico, offre contemporaneamente bellezza e turbamento; trasmette il mondo complesso delle esperienze umane. Brevi brani concisi ma carichi di significato scorrono l’uno nell’altro; la musica varia, ma crea allo stesso tempo un mood in comune. Matin è lirico, ma anche in parte, nostalgico. Un continuo fruscio di disco in vinile arricchisce la lenta e maestosa musica che riporta indietro a quei tempi in cui “il criterio di bellezza rivestiva un grande significato”, come un musicista disse in un’intervista.


Brevi brani nell’album sono raggruppati a due o tre, e l’ultimo brano, il più lungo, consiste di cinque parti. Questa musica può essere descritta dalle parole di Denman Maroney, scritte per la musica di Matin “Toy Tunes”. Le composizioni sono molto fragili in effetti, quasi come giocattoli, e c’è qualcosa di definitivamente fiabesco nella musica. La musica dell’album può essere paragonata al Microcosmo di Bela Bartok sia per il mood che per l’approccio compositivo. C’è un chiarissimo e disciplinato approccio accademico che preclude la ricorrenza a note non necessarie. La musica può anche essere definita pedante, ma i suoi sentimenti jazz la rendono emancipata nello spirito.

 
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