
MUSIC FOR ELECTRIC GUITAR - ROMAN MATIN Recensione di John Douglas Traduzione: Eva Simontacchi Tracklist 01 - Part 1 - Music Box - Part 2 - Incident 02 - Part 3 - Spiral 03 - Parts 4 - 6 - Rain - Bluebird - Toy Tune 04 - Part 7 - Tears In Heaven 05 - Parts 8 - 10 - Blues - Interlude - Breath 06 - Part 11 - Midnight 07 - Parts 12 - 16 Cliccare sui brani sottolineati in rosso per ascoltare gli audio file “Music For Electric Guitar” è il terzo album di Roman Matin, ed il primo disponibile per il pubblico americano ed europeo. Si tratta di un album per chitarra elettrica solista. Lo stile unico del chitarrista russo è subito identificabile. Il chitarrista jazz Paul Metzke ha definito la musica di Matin “Un eccellente approccio classico / compositivo alla chitarra jazz”, e troviamo che si tratti di un’ottima descrizione.
Tutte le tracce presenti nella tracklist dell’album sono state composte da Roman, e sono brani molto originali; è come se Eric Satie avesse scritto le sue composizioni per chitarra elettrica solista. Non è sorprendente, infatti, che Anthony Coleman, esprimendosi sulla musica di Matin abbia detto: “E’ molto bella…. velata, e in un certo senso Satiesca”. Tecniche politonali e poliritmiche caratterizzano questo album. La chitarra ha il suono di una intera orchestra; la parte del basso si amalgama armoniosamente nella narrazione musicale, e costituisce una piattaforma elastica. Questo lavoro può essere descritto come estremamente maturo per il giovane chitarrista. “Music For Electric Guitar” è lirico, offre contemporaneamente bellezza e turbamento; trasmette il mondo complesso delle esperienze umane. Brevi brani concisi ma carichi di significato scorrono l’uno nell’altro; la musica varia, ma crea allo stesso tempo un mood in comune. Matin è lirico, ma anche in parte, nostalgico. Un continuo fruscio di disco in vinile arricchisce la lenta e maestosa musica che riporta indietro a quei tempi in cui “il criterio di bellezza rivestiva un grande significato”, come un musicista disse in un’intervista.
Brevi brani nell’album sono raggruppati a due o tre, e l’ultimo brano, il più lungo, consiste di cinque parti. Questa musica può essere descritta dalle parole di Denman Maroney, scritte per la musica di Matin “Toy Tunes”. Le composizioni sono molto fragili in effetti, quasi come giocattoli, e c’è qualcosa di definitivamente fiabesco nella musica. La musica dell’album può essere paragonata al Microcosmo di Bela Bartok sia per il mood che per l’approccio compositivo. C’è un chiarissimo e disciplinato approccio accademico che preclude la ricorrenza a note non necessarie. La musica può anche essere definita pedante, ma i suoi sentimenti jazz la rendono emancipata nello spirito.
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